Un punto di vista diverso dell’Arch. Vincenzo Maggiulli, cofondatore di MIMA laboratorio di architettura, dove l’architettura si completa con le conoscenze tecniche e amministrative per restituire alla clientela un servizio veramente completo.
Un caffè con…Vincenzo Maggiulli (studio MIMA Laboratorio d’Architettura)
L: Buongiorno a tutti, siamo qui oggi con uno dei nostri architetti più affezionati, Vincenzo. Buongiorno Vincenzo.
V: Ciao Luca buongiorno.
L: Innanzitutto Vincenzo, parlaci un po’ del vostro studio, chi siete e cosa fate, come vi gestite.
V: Buongiorno di nuovo, intanto mi presento, sono Vincenzo Maggiulli, Architetto, il nostro studio si chiama MIMA Laboratorio d’architettura. Nasce nel 2013 da un’idea mia e dell’architetto Flavia Millozzi. Io venivo da un’esperienza in uno studio con cui ho avuto anche l’occasione di lavorare in Quatar, invece Flavia veniva da una lunga esperienza in uno studio in Provincia di Roma e in una società che si occupa di tutela dell’agro Romano e del paesaggio. Entrambi classe ’83 laureati a Valle Giulia, il nostro studio si occupa di ristrutturazione di appartamenti, ville e anche di progettazione ex-novo. Abbiamo due sedi, perché lo studio è nato a Roma, ma nel 2016 abbiamo deciso di aprire una seconda sede a Francavilla in provincia di Brindisi, di dove sono originario, e quindi ad oggi ci spostiamo tra le due sedi, nonostante abbiamo accettato anche incarichi in altre regioni.
L: Insomma macinate chilometri… Senti Vincenzo nella rubrica ci è capitato di incontrare un’ampia varietà di stili architettonici, ma tutti poi alla fine portano a dei risultati validi. Il vostro studio come lo caratterizzeresti dal punto di vista del gusto e delle fonti di ispirazione?
V: Allora, una delle caratteristiche del nostro studio è la ricerca, cerchiamo sempre di stare al passo con le tendenze nord-europee, che in Italia arrivano sempre con un certo ritardo. Ci piace molto ultimamente andare nelle aziende e conoscere, vedere i prodotti e le tecniche dal vivo. Questo ci permette anche di spiegare meglio al cliente i prodotti e il loro utilizzo. Frequentiamo molto anche le fiere , fin quando c’erano (ride), come il salone del mobile, importantissima per il nostro mondo, che da la possibilità di aggiornarsi molto. Facciamo anche diversi corsi tecnici, come quelli relativi alla movimentazione e taglio di grandi lastre, proprio per poter avere il pieno controllo sapendo cosa c’è dietro. A livello di stile possiamo dire che seguiamo un’architettura moderna, incentrata sui desideri e le esigenze del committente.
L: Ecco hai toccato un punto che ricorre frequentemente nella rubrica, molti architetti parlano di realizzare progetti su misura, adatti alle esigenze della committenza, senza imporre quindi nulla in realtà al cliente. Spesso invece questo aspetto viene travisato dal cliente stesso! Ecco sfatiamo un attimo insieme questo mito.
V: Esatto. Imporre sarebbe anche più facile. La difficoltà sta proprio nello studiare la mentalità e quasi la psicologia della committenza, e infatti spesso io e Flavia scherziamo su questo definendoci quasi degli psicologi.
L: Dopotutto la ristrutturazione di un appartamento è una cosa molto intima, deve andare a sposare l’intimità appunto della famiglia.
V: Assolutamente, spesso ci è capitato di entrare anche nelle dinamiche di coppia, dove inizialmente il marito/compagno prova ad essere partecipe dal punto di vista decisionale ma presto capisce che non è lui che comanda e getta la spugna (ride).
L: Senti Vincenzo, a proposito di questo ci parli brevemente di un progetto a cui tieni particolarmente? Non necessariamente il più bello, ma anche solo che via ha regalato una particolare soddisfazione.
V: Siamo molto affezionati alla prima vera ristrutturazione che abbiamo fatto in puglia nel 2014. Era la casa di una coppia di amici, e li abbiamo rivoluzionato e caratterizzato un appartamento di 120 mq utilizzando porte filomuro, camino bifacciale per separare pranzo e soggiorno, e una serie di altre scelte anche molto tecniche che ci hanno entusiasmato molto. Ma forse ciò che più ci ha legato a questo progetto è stato la possibilità di vederlo poi crescere anno dopo anno grazie anche sicuramente al buongusto dei clienti.
L: Devo dirti che anche secondo me questo è un aspetto da sottolineare. Quando realizziamo un appartamento e poi , tornandoci, ci accorgiamo che questo è stato effettivamente valorizzato da una serie di scelte e soluzioni dal cliente fa veramente piacere, quindi capisco in che senso tu dica di esserci particolarmente legato. E senti, di quello che mi hai detto finora mi ha colpito che rispetto alla media vedo che presti una particolare attenzione all’aspetto tecnico. Mi sembra quindi di capire che voi teniate molto, oltre alla parte artistica e di design anche alla componente tecnica.
V: Si cerchiamo di crescere ogni giorno sotto questo punto di vista, sia facendo i corsi di cui parlavamo, sia confrontandoci ogni giorno con le maestranze. Non siamo quegli architetti che arrivando in cantiere pensano di dettar legge, quindi ci confrontiamo molto e cerchiamo sempre la soluzione migliore. Ci aiuta anche molto essere in due, infatti Flavia è molto orientata verso l’estetica e lo studio del dettaglio, mentre io apprezzo molto di più gli aspetti burocratici, tecnici e urbanistici.
L: Facendo il sunto possiamo quindi dire che affidandosi a voi ci si può aspettare una consapevolezza e preparazione a 360°.
V: Si sicuramente si. Ci piace anche molto seguire i lavori, cosa che molti colleghi magari preferiscono non fare. Noi dedichiamo ogni mattina alle visite in cantiere, sia per ottimizzare i tempi che le risorse. Poi spesso scherziamo con le maestranze sul fatto che delle volte siamo anche troppo presenti, ma ci facciamo sempre perdonare con caffè e cornetto (ride).
L: Caffe e cornetto funzionano sempre (ride). Allora Vincenzo passerei ad una domanda a cui tengo molto. Mi diresti secondo te quali sono le tre novità, o aspetti, o quello che preferisci definibili come molto attuali nel 2020/2021.
V: Allora, sicuramente abbiamo notato un progressivo ritorno alla artigianalità. Ad esempio abbiamo caratterizzato un nostro progetto recente per una villa di grandi dimensioni con la scelta di realizzare tutto su misura artigianalmente, dalle consolle, agli armadi.. insomma tutto. Sarebbe sicuramente stato più semplice riferissi per tutto ad un unico fornitore, invece dopo mesi di progettazione e molte riunioni abbiamo ottenuto un ottimo risultato.
Altra novità riguarda l’illuminazione e il comfort. Abbiamo conosciuto un’azienda di Milano la Marset, che ha fatto dell’illuminazione indiretta il suo cavallo di battaglia.
Un ultimo aspetto è quello dello sconto in fattura. Sicuramente adesso con i bonus sta prendendo molto piede, infatti cosi i clienti dispongono di una agevolazione immediata e non devono aspettare anni. Questa possibilità riscuote sicuramente molto successo.
L: Adesso ultima domanda Vincenzo. Immagina che il tuo migliore amico debba ristrutturare, ma tu non puoi occupartene perché ti trovi dall’altra parte del mondo. Che consiglio gli daresti?
V: Guarda gliene darei due. Il primo consiglio è quello di verificare la legittimità della casa. E fondamentale, al di la dei bonus e delle agevolazioni, la ristrutturazione può essere un sistema per legittimare un bene! Inoltre il consiglio principale e spassionato è quello di affidarsi e soprattutto fidarsi di un architetto. Spesso i clienti stessi vogliono imporre le proprie idee, ma l’architetto, come dicevamo prima, deve essere libero di poter progettare la casa come un abito su misura, attorno alla pelle del cliente insomma, valutando tutte le esigenze. Purtroppo molto spesso i committenti in realtà si fidano poco.
L:Certo certo, spesso infatti si assiste ad una specie di un tira e molla tra professionista e committente, nonostante in realtà l’architetto venga poi contattato per delle referenze. E soprattutto si ritrova la necessità di fidarsi dell’architetto anche per la presenza dei suoi collaboratori, nel senso che l’architetto stesso avrà una serie di maestranze di fiducia a cui affidarsi. L’architetto può pensare e progettare la casa più bella del mondo, ma se poi viene realizzata in maniera approssimativa dalle singole maestranze, il risultato non sarà poi certamente uguale a come il progettista aveva pensato.
V: Ma certo, ci sono state anche occasioni di clienti che avevano ipotizzato di scegliere imprese a basso costo perché tanto erano forti della convinzione che essendoci l’architetto in cantiere tutto sarebbe stato sotto controllo! Ma è come hai detto te, se le maestranze non sono all’altezza diventa praticamente impossibile per l’architetto controllare tutto, e soprattutto non è lui a fare il lavoro delle maestranze. Noi stessi abbiamo delle imprese di riferimento, in particolar modo perché sono imprese che seguono certi criteri di formazione specializzazione per i propri operai, e questo fa si che i nostri progetti vengano realizzati con il rispetto sia dei tempi che della qualità consone alle nostre aspettative.
L: Benissimo. Vincenzo a questo punto ti saluto, anche se già ti conoscevo sono rimasto profondamente colpito dalla coesistenza di questo taglio tecnico con quello più tipicamente estetico e artistico, e lo reputo un grosso valore aggiunto. Grazie mille, è stato interessantissimo. Buona serata.
V: Ciao Luca grazie a te e buona serata.